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delfini liberi

Lo stop imposto dal corona virus da una mano all’ambiente

Home » Blog » Lo stop imposto dal corona virus da una mano all’ambiente

31 Marzo 2020 //  by Oikos Engineering//  Lascia un commento

Da qualche settimana, o mese per quanto riguarda alcune zone del pianeta, il mondo si è fermato. Prima la Cina, poi l’Europa, poi gli Stati Uniti. Stop ai viaggi che hanno determinato la scomparsa degli aerei a lasciare scie nel cielo, stop ai trasporti, stop agli spostamenti in auto a meno che non siano strettamente necessari. L’emergenza corona virus ha obbligato ognuno di noi a chiudersi in casa, al fine di evitare il rischio contagi che porterebbe (e in alcune regioni purtroppo ha già portato) ad un collasso delle strutture sanitarie. L’Italia è purtroppo tra i paesi più colpiti dal contagio. Il governo si è quindi visto costretto ad arginare questo fenomeno prendendo seri provvedimenti, attraverso decreti che hanno sancito quarantena per tutti e smart working (lavoro da casa da remoto) ove possibile; misura che certamente sarà prorogata più in là ancora nel mese di aprile. È praticamente la prima volta che nel nostro paese si verifica un fenomeno del genere: rinchiusi tra le mura di casa, nei casi più fortunati, ci siamo visti costretti a reinventare le nostre abitudini e il nostro tempo.

In un contesto del genere, con il mondo tanto colpito e il nostro paese in particolare, di certo non c’è da stare allegri, ma si può dire che un lato positivo, in questo dramma, c’è: la natura si sta riprendendo i suoi spazi e si è registrato un significativo calo dei livelli di inquinamento, soprattutto nel nord Italia.

In ogni angolo del bel paese, gli animali iniziano a fare capolino in zone prima completamente assoggettate alla frenesia dell’uomo: e così ecco che un’anatra con i suoi piccoli passeggia spensierata per le strade arrivando addirittura in una farmacia (è successo a Firenze), e che i delfini tornano a farsi vedere nei nostri porti. Foto e filmati di questi episodi si stanno succedendo sui social e nei giornali.

Ad esempio, nel porto di Cagliari, l’assenza di barche e persone ha spinto due delfini ad avventurarsi fino a questo luogo per loro prima proibito, a causa della presenza umana. I due mammiferi marini sono stati ripresi nuotare tranquilli dal team di Luna Rossa, che si sta allenando in vista dell’America’s Cup del 2021, quando si spera l’emergenza coronavirus sarà archiviata. Delfini sono stati avvistati anche a Trieste e a Pellestrina, nella laguna veneta. E proprio a Venezia, in questo periodo, senza turisti e gondole l’acqua si mostra insolitamente limpida e trasparente. La presenza degli animali non mente: l’inquinamento ha davvero subito una battuta d’arresto.

Migliora la qualità dell’aria

In Pianura Padana è stato registrato un significativo calo delle emissioni di biossido d’azoto. Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), la diminuzione nelle regioni del Nord Italia si attesterebbe tra il 40 e il 50%. Lo rivela il programma europeo Copernicus in collaborazione con il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e l’Agenzia Spaziale Italiana. Per quanto riguarda la Lombardia, dall’inizio delle misure di restrizione le concentrazioni di PM10 e PM2.5 sono state del 30% minori rispetto al trend storico di questo periodo dell’anno, e le emissioni di biossido di azoto (NO2) sono calate del 13% rispetto allo stesso mese negli altri anni. La presenza di biossido di azoto nell’aria, un inquinante che si genera nei processi di combustione, risulta drasticamente calata in Emilia Romagna, e lo stesso trend si registra in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. La qualità dell’aria è insomma decisamente migliorata, sia per quanto riguarda il particolato che il biossido di azoto. Il particolato è il termine generico con il quale si definisce un mix di particelle solide e liquide che si trovano in sospensione nell’aria. Il biossido di azoto si forma in massima parte in atmosfera per ossidazione del monossido (NO), inquinante principale che si forma nei processi di combustione. (fonte ARPAT)

La piattaforma del Sistema SNPA svolge un lavoro particolarmente importante poiché unisce i dati giornalieri degli inquinanti, registrati h 24 dalle stazioni di monitoraggio sul territorio, con le valutazioni e previsioni elaborate da un sistema di modelli chimici di trasporto e dispersione a partire dai dati forniti su scala globale dal servizio europeo CAMS di Copernicus. Il servizio CAMS utilizza le immagini catturate dai satelliti “Sentinel” di Copernicus sull’intero pianeta, permettendo di collegare le analisi eseguite a scala nazionale e regionale con la dinamica globale dell’atmosfera.

Per la salute di tutti, è importante orientarsi verso un modello di sviluppo sostenibile e cercare di mantenere valori sani di qualità dell’aria anche ad emergenza passata, si spera presto.

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Categoria: News

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